IL PROGETTO
Il progetto, avviato nel 2023, parte in realtà da più lontano. Precisamente da un primo tentativo, risalente al 2015, quando, dopo la prima sottoscrizione di un patto educativo, il tavolo di fatto non riuscì ad operare.
Da lì a qualche anno venne commissionata da Sercop all’ente di ricerca Codici un’indagine sulla povertà educativa dal titolo “Reagenti”. La ricerca ha esplorato la fascia di età della scuola primaria e secondaria di I grado del territorio del rhodense, coinvolgendo tre istituti comprensivi: l’I.C. “IV Novembre” (Cornaredo), l’I.C. “Franceschini” (Rho), e l’I.C. “Pero” (Pero). Le differenze emerse furono correlate soprattutto alla presenza di stranieri nei diversi istituti: mentre a Cornaredo e a Rho solo il 12% degli iscritti risultò avere cittadinanza non italiana, a Pero lo stesso dato salì al 30%.
La consapevolezza e la conoscenza della specificità del territorio di riferimento ha rappresentato quindi un elemento importante, che ha poi influenzato fortemente il progetto. L’avvio di questo percorso è stato sostenuto, in questo caso, da una chiara volontà politica, in quanto l’Amministrazione Comunale ha fatto un passo importante scegliendo di destinare risorse al Patto Educativo.
ASPETTI SALIENTI DEL PERCORSO INTRAPRESO
Con la ricerca di Codici si è intrapresa quindi una strada nuova, un percorso basato su un’analisi “scientifica” del materiale raccolto nell’ambito della ricerca “Reagenti”, i cui dati, pur risalendo all’anno scolastico 2019/2020, hanno messo in luce alcune caratteristiche del contesto di Pero che forse sono diventate ancora più complesse in epoca post-Covid.
L’inserimento di un soggetto, Codici, estraneo al contesto specifico di Pero, è stato importante perché ha svolto un ruolo di mediazione, basato sulla competenza, e di supporto nella stesura delle bozze e delle revisioni del documento definitivo che è stato sottoscritto il 20 febbraio.
Il Patto Educativo territoriale è stato pensato come un obiettivo strategico dell’Amministrazione che non si esaurisce nella semplice sottoscrizione del documento. Piuttosto, se ce ne saranno i presupposti, si avvierà un lavoro sul territorio, fino ad arrivare all’elaborazione di un sistema di monitoraggio e di valutazione degli interventi realizzati nell’ambito del Patto Educativo, in termini di impatto dei percorsi intrapresi, con la previsione di un controllo in itinere dell’efficacia degli strumenti e con la possibilità di apportare piccoli correttivi e aggiornamenti.
Si è voluto sottolineare la necessità di una dimensione concreta e per certi aspetti misurabile delle azioni messe in campo, pensando di poter individuare degli indicatori che consentano di andare oltre le semplici dichiarazioni di principio.
L’orizzonte temporale prefissato è quinquennale, quindi potremmo definire questa scelta come di lungo periodo, che va oltre il mandato amministrativo dell’attuale compagine politica.
Il periodo che va da marzo a giugno del 2023 è stata di preparazione: il confronto è stato in prima battuta circoscritto a Scuola e Comune, con Stefano Laffi di codici come facilitatore.
In questa fase si è cercato di individuare il target di riferimento sul e con il quale lavorare (9/14 anni) e alcuni principi cardine intorno ai quali ritrovarsi, oltre ad una mappatura degli stakeholder da coinvolgere.
Poi si è passati alla preparazione del primo incontro allargato a tutti gli stakeholder che hanno aderito all’invito. Questo step è stato preceduto da contatti telefonici e/o da incontri mirati per raccontare motivazione e obiettivi.
Al primo incontro, alla fine di settembre 2023, sono stati convocati circa 25 stakeholder dei quali sono rimasti, oggi, circa 12/13 soggetti, oltre all’Amministrazione Comunale.
STAKEHOLDER
Il desiderio è stato quello di coinvolgere soggetti tra loro diversi, associazioni culturali, sportive, oratori, ma anche operatori che lavoro professionalmente con il target di riferimento. Sin da subito è emerso il dato importante che, pur essendo Pero una realtà piccola, questi attori non sempre si conoscevano tra loro.
Pensarsi come rete è stato il primo importante passo che ci ha portato a modificare la roadmap che avevamo pensato inizialmente per consentire a ciascuno di raccontarsi.
E quando non ci si conosce, al di là delle dichiarazioni di principio, può capitare di dover superare alcune iniziali diffidenze. In proposito c’è stato un episodio rappresentativo dei preconcetti che potrebbero accompagnare incontri di questo tipo. In una delle sessioni di lavoro si è sviluppato un acceso confronto tra il gruppo dei volontari e quello dei professionisti del sociale. Mentre i primi sostenevano la “nobiltà” di un impegno non retribuito, i secondi si sono posti sulla difensiva percependo queste affermazioni come una messa in discussione della loro professionalità. Il confronto che ne è nato ha contribuito a scalfire alcuni preconcetti e posizioni difensive.
Ancora più interessante è stato osservare come la dimensione dell’ascolto, elemento cardine del glossario del patto, non sia per nulla scontata e vada appresa anche tra adulti. La stesura del Patto Educativo è diventato così un luogo di apprendimento di un certo tipo di approccio basato sul confronto e il dialogo.
Una grande sfida di questi tavoli diventa quella di accettare che, come adulto, potrei anche non capire e conoscere perfettamente ciò di cui un ragazzo ha bisogno. Questo significa incontrare davvero l’altro per comprenderne i bisogni reali superando l’idea che esperienza e professionalità siano già sufficienti a farci conoscere le sue necessità.
GLI OBIETTIVI
Gli obiettivi del Patto educativo includono la prevenzione e il contrasto delle povertà educative, della dispersione scolastica e del fallimento educativo dei bambini e dei ragazzi, attraverso un approccio partecipativo di tutti gli attori coinvolti.
Oltre alle iniziative progettuali che rappresentano l’aspetto più concreto e visibile di questo accordo, l’essenza del Patto si rivela nella capacità di creare sinergie e condividere esperienze e visioni comuni.
Il Patto, che vuole continuare ad essere aperto alla partecipazione di altre realtà interessate a collaborare, si svilupperà lavorando su 4 aree:
- Comprendere a fondo i giovani del territorio, nei loro bisogni e nelle loro risorse;
- Conoscere e condividere le risorse del territorio;
- Fare rete con le famiglie, creando non solo occasioni di incontro con le singole famiglie ma anche momenti di gruppo;
- Costruire legame sociale, allestendo opportunità armoniche fra scuola e territorio e diversificando l’offerta.
Le realtà coinvolte:
Comune di Pero; Istituto Comprensivo di Pero, con la partecipazione della dirigente, del comitato genitori, della presidente del Consiglio d’istituto e della referente della Commissione intercultura; le Parrocchie di Pero e Cerchiate; CSBNO – Culture Socialità Biblioteche Network Operativo; Sercop A.S.C.; Stripes Coop sociale Onlus; Intrecci Soc. Coop. Sociale; Sezione Anpi Pero “Onorina Brambilla”; Avis Pero; Associazione Terraluna; Asd Ginnika2001; Accademia Frida A.s.d.
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