In archivio per raccontare la storia

Un’esperienza immersiva con l’Istituto Gadda di Paderno Dugnano per riscoprire la memoria collettiva tra documenti, laboratori e riflessioni condivise

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In archivio per raccontare la storia

Tre giorni tra le carte del passato

Nelle mattinate del 24, 25 e 26 febbraio 2025 la Fondazione Istituto per la storia dell’età contemporanea (ISEC) di Sesto San Giovanni ha partecipato alle attività PNRR organizzate dall’Università degli studi di Milano-Bicocca.

Realizzato presso la sede di ISEC, il percorso, dal titolo “In archivio per raccontare la storia” ha coinvolto la classe 5ª M Grafica e Comunicazione dell’IIS C.E. Gadda di Paderno Dugnano accompagnata durante le tre giornate da sei insegnanti di quell’istituto.

Lo scopo del percorso era quello di provare ad avvicinare i giovani al mondo degli archivi, delle biblioteche e della ricerca delle e sulle fonti, un mondo che può diventare opportunità di studio a livello universitario e, perché no, anche sbocco professionale.

Come si legge nella Dichiarazione universale sugli archivi, “essi conservano testimonianza delle decisioni adottate, delle azioni svolte e delle memorie accumulate, costituiscono un patrimonio unico e insostituibile, trasmesso di generazione in generazione. Essi giocano un ruolo essenziale nello sviluppo delle società, contribuendo alla costituzione e alla salvaguardia della memoria individuale e collettiva. L’accesso agli archivi arricchisce la nostra conoscenza della società umana, promuove la democrazia, tutela i diritti dei cittadini e migliora la qualità della vita”.

Gli archivi: macchine del tempo

Quando parliamo di archivi parliamo di una cosa molto importante, parliamo di una cosa che ci riguarda direttamente come cittadini, come abitanti di un territorio che ha alle spalle diverse centinaia di anni di storia, che ha visto succedersi generazioni e generazioni di uomini e donne con il loro vissuto, uomini e donne le cui esistenze, spesso, hanno lasciato una traccia proprio tra le carte degli archivi, vere e proprie macchine del tempo in grado di restituirci momenti e vicende del nostro passato.

Imparare il mestiere dell’archivista

Tenuto conto di tutto ciò, cosa abbiamo fatto con la classe dell’Istituto Gadda?

Per prima cosa, sono state fornite alcune informazioni di base per imparare a orientarsi nel mondo della ricerca in archivio e in biblioteca; in secondo luogo sono state illustrate le attività che un archivista quotidianamente svolge per tutelare l’integrità del patrimonio documentale e bibliotecario che gestisce, per valorizzarlo e renderlo fruibile. Affinché possa essere consegnato alle nuove generazioni, infatti, occorre che il patrimonio archivistico e bibliografico sia conservato in modo corretto e sia descritto secondo standard molto precisi.

A studenti e studentesse sono stati mostrati anche diversi documenti originali, scelti con particolare attenzione anche e soprattutto in funzione del loro indirizzo di studi, e quindi si è dato maggior spazio alla documentazione per così dire iconografica: manifesti, volantini, bozzetti pubblicitari, fotografie.

Tante osservazioni, tanti commenti da parte dei ragazzi e delle ragazze, ma anche domande stimolanti da parte dei loro professori/accompagnatori.

Questo ci conferma che i documenti sono davvero in grado di parlare, trasmettono una pluralità di messaggi, spesso originali, e suggeriscono sempre nuove interpretazioni, a seconda dello sguardo che si rivolge loro.

Il laboratorio: archivisti in azione

Durante la terza giornata, quella dedicata alle attività laboratoriali, è stato chiesto agli studenti e alle studentesse di dividersi in gruppi e di analizzare criticamente, sulla base di una griglia di domande predisposte dagli archivisti con la collaborazione della sezione Didattica di ISEC, dodici documenti di varia natura prodotti in un arco temporale di circa duecento anni.

Anche in questa fase molte osservazioni, tanti contributi, a tratti un po’ di stupore e molte discussioni fra i giovani. Il che fa sempre piacere, perché ci mostra quanto possa essere motivante lavorare sui documenti, cercare di raccogliere informazioni utili, provare a datare e comprendere un testo o un’immagine, immaginare un contesto, una situazione, figurarsi delle esistenze magari molto lontane da noi nel tempo.

Ultimo segmento della tre giorni: un’ipotesi di restituzione pubblica del lavoro di questi… archivisti in itinere. Un bel momento, intenso.

Sguardi giovani su memorie antiche

L’augurio, ci permettiamo di formularne uno, è di avere l’opportunità di ospitare un numero crescente di classi qui in Fondazione ISEC. Pensiamo che possa servire a loro, per diventare col tempo cittadini più informati e consapevoli, certamente serve a noi per rileggere i nostri materiali con occhi diversi, con sguardi, insomma, che in qualche modo, con molte incertezze, possano intravedere il futuro.

 

 

LINK UTILI

www.fondazioneisec.it

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